1 KM DI ARTE E NATURA IL PARCO DEL TEVERE COME GREEN-BLUE INFRASTRUCTURE PER LA RIGENERAZIONE DEL QUARTIERE DI MAGLIANA, PERIFERIA DI ROMA

Il parco nasce dalla partecipazione dei cittadini di Magliana, un quartiere densamente costruito e privo di spazi verdi che percepiva l’argine del fiume come un vero e proprio “muro”. Oggi, invece, questo luogo sta diventando la “Passeggiata” principale di Magliana e nel progetto si è cercato di far “con-vivere” le esigenze funzionali dei cittadini col delicato ecosistema  fluviale in continua e velocissima trasformazione, per il quale non possono essere applicate le stesse modalità fruitive  e manutentive utilizzate per i tradizionali parchi pubblici. I lavori sono stati realizzati in tre lotti e su una superficie complessiva di circa 9 ettari. Gli interventi più rilevanti sono stati concentrati su 2 ettari e mezzo, nell’area più degradata, per riqualificarla, e prevedendo solo interventi di pulizia e potatura nella restante parte, per avvicinare i frequentatori ad una nuova sensibilità verso la “natura del fiume”. Gli interventi hanno previsto la creazione di scale e di una rampa per disabili e biciclette, la sistemazione del percorso ciclabile preesistente sull’argine, la costruzione di un anfiteatro con pavimentazioni per feste, spettacoli e schizzi per giocare con l’acqua, nuovi percorsi, l’attrezzatura con giochi ginnici e sportivi, il mascheramento del troppo pieno della fognatura stradale con un sistema di vasche di fitodepurazione dimostrativa, con finalità didattica ma anche per il “godere” della bellezza della  flora ripariale.

Un altro elemento importante da segnalare è l’apporto di biodiversità a livello vegetazionale e faunistico.  Le strutture realizzate hanno lo scopo di rendere “godibile” il sito e di “attrezzarlo” per eventi ed attività, considerando il parco come un “catalizzatore”, di energie e iniziative di cittadini e associazioni. Il successo è dimostrato dalle molteplici iniziative  realizzate, dall’insediamento di una struttura privata di bike school e dall’avvio di un “Laboratorio di gestione e manutenzione” che, oltre a seguire per un anno il monitoraggio dei cambiamenti del luogo, ha svolto la gestione, la guardiania ed eventi nel parco. Le attività svolte hanno rigenerato questa porzione di quartiere che, da “retro” dimenticato della città, è diventato un punto di riferimento e d’incontro: rete ecologica e di relazioni umane.