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Una nuova “porta-ponte” tra il “Parco delle Colline di Napoli” e il Bosco Reale di Capodimonte
A new ‘gateway bridge’ between the ‘Parco delle Colline di Napoli’ and the Bosco Reale di Capodimonte
L’esigenza imprescindibile di un accesso veicolare all’Istituto Ermitage di Capodimonte, importante struttura sanitaria e scientifica, ha offerto l’opportunità di una partnership pubblico-privata che ha portato alla realizzazione di un simbolico “ponte di accesso” sulla Gravina di San Rocco, valorizzando il Parco delle Colline di Napoli.
Precedentemente concepito solo come una destinazione urbanistica, il parco si arricchisce ora di un prestigioso punto di riferimento nel suo suggestivo punto di contatto con la Real Tenuta Borbonica di Capodimonte, di fama internazionale. Qui, su entrambi i lati del burrone, si concentra la storia architettonica e simbolica di questa soglia urbana tra il XVIII e il XIX secolo.
Da un lato si erge la Porta del Bosco Reale di Capodimonte – un tempo dogana di Bellaria, ancora oggi segnata dalla garitta originale – che fungeva da ingresso settentrionale della città lungo lo storico muro doganale. Dall'altro lato si estende un'enclave naturale unica all'interno del Parco delle Colline, ricca di tradizioni aristocratiche, religiose e terapeutiche. Tra queste, il moderno giardino ornamentale del Sanatorio di Capodimonte (1934), riconosciuto a livello internazionale fino agli anni '60.
Il progetto riconfigura questo spazio di transizione tra i due parchi, ripristinando il ruolo storico di Via Miano come luogo di collegamento e passaggio. La terrazza di Porta Bellaria è stata ampliata e riprogettata come piazza belvedere panoramica, a sbalzo sul paesaggio dell'orrido e affacciata sul ponte abitato di recente costruzione.
Il ponte si estende per 50 metri su due livelli, integrando interventi di stabilizzazione del pendio e di mitigazione del rischio. Si allinea con le linee visive che inquadrano la villa settecentesca sul lato opposto, un tempo di proprietà della famiglia del pittore Edgar Degas. Il livello superiore consente l'accesso veicolare alla clinica, mentre il livello inferiore è aperto al pubblico.
Fiancheggiata da percorsi pedonali e ciclabili, una sala coperta invita al riposo e alla contemplazione: uno spazio sospeso che offre un punto di osservazione privilegiato sul misterioso habitat naturale dell'Orrido di San Rocco.
Il ponte, realizzato nell'ambito di un accordo di programma pubblico-privato, è stato interamente finanziato da soggetti privati, che si sono assunti anche la responsabilità della sua manutenzione. La sua realizzazione ha consentito di deviare le acque reflue prodotte dalle strutture residenziali e sanitarie presenti nell'area paesaggistica circostante nella rete fognaria di Via Miano, eliminando così il pregresso scarico nell'Orrido di San Rocco e consentendo la bonifica ambientale delle acque del suo corso d'acqua.
L'accordo sottoscritto dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e da Hermitage SpA prevede per la clinica un accesso veicolare esclusivo, a cui si aggiunge un accesso pubblico pedonale e ciclabile, collegando di fatto il Parco delle Colline di Napoli con il Real Bosco di Capodimonte.
Nella rinnovata e lungimirante visione ambientale per il futuro urbano della Città Metropolitana di Napoli, il sito Real Borbonico, meta turistica di fama internazionale, assume un rinnovato ruolo di “cardine storica” nella rivitalizzazione del crinale collinare, che costituisce l’ossatura strutturale di un nuovo modello urbano per la città.
I seguenti progettisti e direttori di cantiere hanno contribuito al processo urbanistico, architettonico e costruttivo:
- Progettazione architettonica urbana e paesaggistica : Arch. Antonio Farina, Lilia Pagano (consulente scientifico), con I. Lavorgna, M. Imperato, MA Guarino, e L. Scaffidi;
- Progetto strutturale (ponte) : Ing. Giuseppe Giannattasio con MV Giannattasio;
- Progettazione impiantistica e strutturale (Opere di Via Miano) : Ing. Antonello Calderoni con A. Conte;
- Progetto paesaggistico : Arch. Luca Boursier;
- Geologia : V. Testa;
- Topografia : G. Guarracino;
- Ispettori del cantiere : ing. Anton Giulio Conte, arch. Mario Imperato;
- Sicurezza nei cantieri edili (CSP e CSE) : Ing. Riccardo Stolica, Ing. Flavio Leboffe;
- Ingegnere collaudatore strutturale: Ing. Arch. Gennaro Miccio;
- Responsabile del Progetto (RUP): Arch. Vincenzo Fusco;
- Fotografia: G. Maisto.